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E' un dato di fatto che uno dei principali punti su cui si focalizza l'attenzione di ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche) è la valutazione della corretta gestione in ambito legislativo delle sostanze considerate estremamente problematiche, prime tra tutti le sostanze classificate come CMR - cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione.

 

In tale scenario si colloca la pubblicazione, datata 4 Giugno 2012, del report di valutazione sulle sostanze CMR di cui all'allegato VI del regolamento CLP (relativo alle voci di classificazione armonizzata in UE), che risultano registrate ai sensi del Titolo II di REACH e/o notificate secondo il Titolo V del CLP. Tale report costituisce un primo screening delle informazioni disponibili presso l'Agenzia (con un livello di aggiornamento fino all'aprile 2012) e costituisce quindi la prima opportunità per valutare la situazione relativa alla gestione normativa dei CMR registrati e/o notificati.

L'analisi dei dati è stata condotta su più di 25 000 fascicoli di registrazione e tre milioni e mezzo di notifiche CLP, messi in correlazione, attraverso numero CE e CAS, con circa 1 100 sostanze identificate come CMR da allegato VI del regolamento CLP (Il report indica che il numero esatto è pari a 1 116).

Questa valutazione provvisoria rivela che circa il 60 per cento delle sostanze sono state o registrate ai sensi del Titolo II del regolamento REACH o notificate all'interno dell'inventario C&L ai sensi del Titolo V del regolamento CLP.

In particolare per le 1 116 sostanze prese in esame nel report, lo screening ha messo in luce quanto segue:

Per il restante 40 per cento delle sostanze, nessuna corrispondenza è stata trovata.

Vi sono molteplici possibili ragioni per cui circa il 40 percento dei CMR non ha evidenziato alcuna correlazione: in primo luogo alcune sostanze nell'allegato VI sono molto rare ed è improbabile che siano sul mercato. L'esempio proposto nel report ECHA per questa casistica è la bunsenite, una rara forma mineralogica dell'ossido di nickel (index n. 028-003-00-2). In altri casi sostanze CMR di uso più comune sono state sostituite da sostanze meno pericolose, e quindi non risultano più fabbricate e commercializzate in UE.

ECHA ritiene che questa prima proiezione non possa ancora costituire un quadro completo della situazione legata alla gestione normativa delle sostanze CMR utilizzate in UE.

L'Agenzia ha infatti in programma di effettuare ulteriori approfondimenti e analizzare alcune lacune informative evidenziate dalla presente relazione. La nuova analisi si concentrerà su quelle sostanze che l'industria ha classificato come CMR sulla base di un approccio di "self-classification" (auto-classificazione), ma che tuttavia non sono attualmente incluse nell'allegato VI del regolamento CLP.

Una prima stima approssimativa dell'ECHA indica che più di 2000 sostanze sono state classificate come CMR (a livello di registrazioni REACH o notifiche CLP) sulla base del summenzionato approccio di "self-classification".

 

Dott. Iacopo Carlini
(REACH SIEF & IUCLID 5 dossier project Manager)

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