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Per il nostro appuntamento mensile ritengo importante informarvi dei risultati dell’indagine effettuata dall’azienda tedesca Eugachem (www.eugachem.com).

L’indagine di Eugachem confuta i dati ufficiali comunicati dall’ECHA, a mezzo della news alert del 19/12/2008, in cui il numero delle aziende pre-registranti, alla data del 1° dicembre 2008, risultava pari a ca. 65.000 unità. Infatti 65.000 è il numero dei numeri UUID codificati presso l’ECHA e tale numero corrisponde al numero delle legal entities solo nel caso in cui un numero UUID corrisponda ad una legal entity. Eugachem, tuttavia, ha dimostrato l’infondatezza della valutazione effettuata dall’Agenzia.

Considerate le sostanze phase-in pre-registrate, è stato infatti riscontrato che:
-    un’azienda inglese (Londra) ha ca. 9.800 numeri UUID;
-    un’azienda inglese (Londra, stesso indirizzo della precedente) ha ca. 4.400 numeri UUID;
-    un’azienda olandese (Amsterdam) ha 3.459 UUID;
-    un’azienda irlandese (Dublino) ha 2.500 UUID.
In pratica un piccolo gruppo di 593 aziende rappresenta in realtà 26.810 UUID che corrispondono però a 26.810 aziende nelle statistiche dell’ECHA: il numero non comprende le aziende che si sono segnalate come Only Representative!
A seguito dell’indagine il numero reale di aziende pre-registranti si riduce a meno di 38.190 ovvero soltanto il 58,8% del numero indicato dall’ECHA.

Da segnalare infine che:
-    6.245 aziende hanno pre-registrato una sola sostanza ed è molto probabile che la maggior parte di esse si porrà nello status di “dormant” all’interno dei SIEFs;
-    fra le aziende pre-registranti figurano anche 279 aziende statunitensi, 284 aziende svizzere e diverse altre decine di aziende residenti in Paesi extracomunitari sebbene tutte le aziende non potessero pre-registrare le sostanze secondo le disposizioni di REACH.

Elogio all’azienda tedesca per l’analisi “galileiana”!!




Dott. Gabriele Scibilia,
docente di REACH (Facoltà di Farmacia - Università di Pisa)
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