Articoli pericolosi sul mercato europeo
In questo numero un paio di notizie “sui generis” dall’Unione Europea:
Regno Unito: Rivenditori di divani “pericolosi” puniti dall’Alta Corte di Giustizia
Tre rivenditori di mobili del Regno Unito hanno ricevuto un’ordinanza della High Court al fine di risarcire, per un importo pari a circa 20 milioni di sterline, 1.650 persone che hanno sofferto di problemi di salute dopo l'acquisto di divani contaminati con dimetil fumarato, sostanza vietata nei beni di consumo all’interno dell’Unione Europea.
Tuttavia altri procedimenti giudiziari sono in corso per risarcire altre 3.000 persone e la High Court dovrà decidere su una richiesta di ulteriore risarcimento nel mese maggio.
La preoccupazione maggiore per i consumatori (e pure per i rivenditori!) è che un numero imprecisato di divani contaminati di dimetil fumarato sono ancora disponibili sul mercato.
Svezia: Rivenditori di sandali di plastica non “rispondono” ai privati
Su richiesta di un consumatore svedese, che aveva acquistato un sandalo di plastica firmato dal campione di tennis Björn Borg, un rivenditore di una catena distributiva di articoli sportivi non ha risposto al richiedente, entro i 45 giorni previsti, sul contenuto di sostanze SVHC ai sensi dell’art. 33 del Regolamento REACH. La catena distributiva ha invece precisato che l’articolo in questione non conteneva sostanze elencate nella lista delle sostanze candidate all’inserimento nell’Allegato XIV.
Un test di laboratorio effettuato sul sandalo di plastica ha tuttavia determinato un elevato tenore di Dibutil ftalato (DBP), sostanza SVHC presente nella “candidate list”.
La palese violazione dell'art. 33 di REACH è stata segnalata alla Procura di competenza per avviare un procedimento penale nei confronti del legale rappresentante della catena commerciale svedese che rischia fino a due anni di prigione.
Ma in Italia … quali “articoli” pericolosi sono presenti sul mercato?
… e quanti consumatori conoscono i loro diritti secondo REACH ed il Codice del consumo?
Dott. Gabriele Scibilia,
docente di REACH (Facoltà di Farmacia - Università di Pisa)