Il 22 gennaio u.s. si è svolto, presso il Conference Centre del Marivaux Hotel di Bruxelles, il workshop "Practical supply chain solutions under REACH and CLP" che ha avuto le adesioni di oltre un centinaio di tecnici provenienti da tutta Europa.
Flashpoint ha partecipato al workshop in qualità di espositore ricevendo un riscontro positivo dai partecipanti per i suoi nuovi servizi diretti al mercato internazionale.
Fra i vari interventi, curati da qualificati relatori, in rappresentanza di Associazioni o Aziende di caratura europea o mondiale, Vi segnalo il tema "caldo" delle schede dati di sicurezza "estese".
E' stato infatti evidenziato che gli utilizzatori a valle hanno notevoli difficoltà nella comprensione, gestione, attuazione ed estrazione delle informazioni dalle scheda dati di sicurezza "estese". In pratica le difficoltà emerse sono riconducibili a:
- Individuazione dello scenario espositivo pertinente nell'allegato alla scheda.
- Identificazione dei diversi gruppi di informazioni (parametri, valori, ecc.) nella scheda.
- Identificazione dei parametri pertinenti e vincolanti nello scenario espositivo
- Determinazione della misura in cui le condizioni operative (OC) e le misure di gestione del rischio (RMM) sono vincolanti, l'eventuale loro ricalcolo o la ricerca di alternative.
- Collegamento fra i dati ed i prodotti o processi relativi all'utilizzatore a valle
- Confronto delle informazioni provenienti dai diversi fornitori.
- Replica delle informazioni ricevute nella scheda dati di sicurezza di una miscela, se del caso.
Purtroppo tali difficoltà sono state generate da alcune cause indipendenti dall'utilizzatore a valle:
- Il formato dello scenario espositivo ed il suo contenuto non viene specificato nel testo giuridico del regolamento REACH.
- Le frasi standard disponibili per lo scenario espositivo sono poche.
- Non esiste un software per la realizzazione dello scenario espositivo per le miscele.
- Non esiste una linea guida o materiale formativo per gli utilizzatori a valle.
- Lo sviluppo di competenze a livello degli utilizzatori a valle richiede un tempo congruo.
- Esistono barriere linguistiche per gli scenari espositivi presentati in una lingua non letta e compresa dall'utilizzatore a valle.
A tale proposito è stato evidenziato che nell'ENES3, ultimo incontro dell'ENES (Exchange Network on Exposure Scenarios), si sono raggiunte le seguenti conclusioni:
- Non può essere elaborata un'unica soluzione per tutte le miscele.
- Esistono metodi diversi per consolidare / aggregare le informazioni delle sostanze per le miscele.
- Deve essere garantita la coerenza tra le informazioni nello scenario espositivo e la scheda dati di sicurezza.
- Sono previsti quattro case studies che interessano lubrificanti, vernici ed adesivi. L'approccio comune è stato quello di concentrare l'attenzione sulle "risk-driving substances" , sostanze che prioritariamente determinano le misure di gestione del rischio per le miscele.
Dott. Gabriele Scibilia
Docente di REACH (Facoltà di Farmacia - Università di Pisa)